L’attenzione alla relazione tra cuore e rene è sempre stata importante dall’inizio della nefrologia italiana. Negli ultimi anni si sono diffuse sempre di più le discussioni per le quali questi organi sono correlati e si influenzano tra loro.
Oggi in Italia, come già successo in altri paesi, è nata l’Associazione Italiana di CardioNefrologia (Aicn) associazione tecnico scientifica senza fini di lucro, questa associazione ha lo scopo di integrare e superare alcuni limiti strutturali delle società scientifiche.
Tra il 20 ed il 40% dei pazienti ricoverati per scompenso cardiaco acuto sviluppano uo stato di malattia renale che, in fase iniziale, si configura come forma acuta (Aki, acute kidney disease) per poi evolvere verso un quadro cronico; inoltre risulta un certo interessamento cardiovascolare in almeno il 50% dei pazienti affetti da malattia renale cronica (Ckd).
Il segretario dell’Aicn, Luca di Lullo ha affermato che l’associazione prende spunto dal Gruppo di Studio di Cardionefrologia della Società Italiana di Nefrologia e per questo persegue gli stessi obiettivi, all’interno dell’associazione sono sempre più convinti che le scatole chiuse ed isolate non aggiungono molto al panorama dell’informazione medico – scientifica.
Il Presidente, Claudio Ronco, direttore della Nefrologia del S. Bortolo di Vicenza ha dichiarato che l’obiettivo dell’associazione sarà quello di raccogliere tutte le informazioni possibili abbattendo barriere preconcette di formazione o di organizzazione ospedaliera, inoltre il nefrologo può rappresentare una figura di riferimento nel caso di pazienti cardiologici in cui l’interazione fra cuore e rene è il fulcro di alterazioni fisiopatologiche degne di studio e ricerca.
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